Come sottolinea il dottor Gianalfredo Franzoni, medico dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X: “Il momento più delicato della gravidanza è proprio l’ultimo periodo: gli ultimi giorni nei quali la donna attende la nascita del proprio bambino”.
Verso la fine della gravidanza, la placenta e l’organismo materno stesso iniziano a dare segni di un certo impoverimento, ecco perché è necessario che il monitoraggio della mamma che si avvicina alla data presunta del parto sia particolarmente attento.
Quali esami sono previsti?
“Questo non significa che la gestante debba sottoporsi a esami complicati o valutazioni particolari, ma è bene che l’occhio attento dell’ostetrico vada a volgere verso quei segnali che confermino che la gravidanza si sta avvicinando al parto con tranquillità”, spiega il dottore.
È importante rassicurare la paziente che negli ultimi giorni di attesa inizia a essere un po’ più ansiosa e, senza caricarla di ulteriori tensioni, occorre verificare il benessere fetale.
Per farlo, si ricorre al monitoraggio cardio-tocografico, dove il battito fetale viene paragonato con l’attività contrattile dell’utero e contemporaneamente a un esame ecografico per valutare la quantità di liquido amniotico, la maturità della placenta e i flussi.
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